sabato 19 novembre 2022

Breve storia della Ferrovia Circumetnea



Il progetto di una ferrovia che si inerpicasse sui fianchi dell'Etna fino a Bronte prese le prime mosse dalla circolare emanata il 20 settembre 1870 dal presidente della "commissione provinciale per lo studio di linee ferroviarie della provincia di Catania", Salvatore Majorana, con i preliminari per la creazione di un consorzio tra i comuni interessati ad una ferrovia che partendo dalla stazione di Bicocca salisse per Paternò, Licodia, Biancavilla e Adernò fino a Bronte, ma il primo atto di riconoscimento ufficiale del progetto si ebbe solo con il regio decreto del 31 dicembre 1883 e, per la concessione dei lavori da parte dell'allora ministro del tesoro Giovanni Giolitti, si dovette attendere il 23 maggio 1889.

Il progetto iniziale subì alcune variazioni, e rimase inattuata l'idea di creare una linea che effettuasse un periplo (Circumnavigazione) completo dell'Etna con ritorno a Catania; venne comunque deciso che la linea doveva essere costruita secondo il tipo 4 delle ferrovie economiche previste dalla legge e cioè a scartamento ridotto. Il 2 febbraio 1895 entrò in funzione il tratto Catania-Adernò (oggi Adrano) e a breve distanza di tempo anche gli altri. Il 10 luglio 1898 la tratta da Riposto al porto di Catania era interamente percorribile con trazione a vapore e velocità massima di linea ammessa di 27 km/h. Erano stati costruiti in tempi abbastanza brevi 22 ponti e viadotti, 6 tunnel oltre a numerose opere annesse come stazioni, rimesse e case cantoniere. La trazione venne affidata a locotender a vapore di rodiggio 0-3-0.

Si definisce rodiggio di un mezzo ferroviario (locomotiva, automotrice, carrozza o carro) l'insieme degli organi compresi fra le rotaie e la sospensione elastica: ruote, cerchioni, assi, boccole, cuscinetti. Il rodiggio è altresì l'insieme degli assi motore e accoppiati, e portanti.

Per la descrizione sintetica del numero e disposizione degli assi (con eventuale distinzione fra quelli portanti e quelli motori di una locomotiva) si adottano diverse convenzioni.

La più semplice è quella di indicare gli assi partendo dalla parte anteriore della locomotiva: la prima cifra indica il numero di assi portanti non motorizzati anteriori (altrimenti definiti «folli»), la seconda il numero di assi motori, la terza il numero di assi portanti non motorizzati posteriori.

Le locomotive, in numero di dodici, ricevettero ciascuna un nome scelto tra le località più importanti attraversate.Le stazioni furono progettate in stile italiano con colorazioni che andavano dal giallo ocra al rosso mattone.

Oggi non esiste più la tratta Catania Borgo-Porto di superficie che attraversava la città ed è stata sostituita dalla moderna metropolitana Inaugurata il 27 giugno 1999 ed in servizio dall'11 luglio 1999.

La metropolitana di Catania, Il cui servizio è gestito dalla FCE, Ferrovia Circumetnea

è la prima della Sicilia ed è una delle più moderne d'Europa. Il progetto in fase di attuazione è costituito da un'unica lunga linea di metropolitana che da Paternò, grosso centro pedemontano, raggiungerà lo scalo aeroportuale di Fontanarossa passando per il centro di Catania. La metropolitana di Catania è attualmente collegata alle Ferrovie dello Stato presso l'omonima stazione.

Locomotive a vapore

La dotazione iniziale di mezzi di trazione fu di 12 locomotive a vapore che, com'era uso fare a quel tempo, ebbero ciascuna un proprio nome:

  • la n. 1 Randazzo,

  • la n. 2 Linguaglossa,

  • la n. 3 Biancavilla,

  • la n. 4 Misterbianco,

  • la n. 5 Paternò,

  • la n. 6 Bronte,

  • la n. 7 Adernò,

  • la n. 8 Maletto,

  • la n. 9 Castiglione,

  • la n. 10 Mascali,

  • la n. 11 Giarre,

  • la n. 12 Licodia.

A queste si aggiunsero:

  • la n. 13 Catania,

  • la n. 14: la locomotiva venne acquistata dalla Ferrovia Alifana e non ebbe attribuito un proprio nome come le altre del parco. Venne sempre individuata con il nome della fabbrica La Meuse in Belgio che l'aveva prodotta nel 1909 numerandola n° 2224.

Oggi sono sopravvissute solo due locomotive a vapore, la n. 10 Mascali e la n. 14 (ex Alifana) non operative ed usate solo per esposizione.

Automotrici

La ferrovia Circumetnea si è presto dotata di automotrici a gasolio preferendo adottare nel 1937 il tipo di largo successo prodotto dalla Fiat:

  • Automotrice ALn 56 01-06: 6 unità uguali da 56 posti a 2 motori (di questa serie sopravvivono per uso treni turistici 1 unità, la ALn 56.06 restaurata e funzionante).

  • Automotrice ALn 56.06 Littorina restaurata

Nel dopoguerra il parco è stato integrato da n. 6 automotrici costruite dalla Ranieri; di questo gruppo sono state demolite tutte le monomotore e sono accantonate fuori uso le unità a carrelli, eccetto la AL 52 che è stata trasformata in rotabile di servizio.

Negli anni sessanta il parco obsoleto è stato rinnovato con l'immissione di automotrici diesel elettriche che saranno d'ora in poi quasi di regola nelle FCE:

  • ADe 01-03 diesel-elettriche di costruzione Stanga-TIBB.

Vengono acquistate alla fine degli anni settanta:

  • 6 automotrici ex-FS del gruppo RALn 60 e trasformate nelle officine del deposito locomotive di Catania Borgo, con sostituzione dei motori, allungamento della parte frontale e applicazione di porte pneumatiche a due battenti in RALn 64 .

Nel 1991 l'ultimo ampliamento del parco rotabili con l'acquisto delle nuove automotrici diesel-elettriche costruite dalla ITIN



la storia dell'associazione


 

L'associazione nasce nel 2014 su proposta ad un gruppo di amici appassionati come lui di ferrovia, dell'attuale presidente prof. Leonardo Caruso, legato fin dalla tenera età alla FCE, quando bambino, partendo da Riposto con i propri genitori (anni 50) faceva tappa a Nunziata con la storica AL 56 (Automotrice leggera, "a litturina" ) per poi recarsi al casello 97 a piedi lungo la strada ferrata e proseguire a piedi verso il proprio podere sito in contrada Scorciavacca. La AL 56 avendo la trazione su un solo asse non poteva fermarsi al casello 97 perchè alla ripartenza stentava ad avviarsi per la forte pendenza. 

Avendo ricordi così intensi, desideroso di un museo storico, pensò alla sua possibile realizzazione in un ricovero per locomotive dell'impianto della stazione di Riposto ormai inutilizzato.

Supportato dagli altri soci ha cercato di portare avanti questa idea come direttiva principale, ma promuovendo anche mostre, interviste, conferenze e dibattiti. Non é mancato il supporto dell'intero Direttivo ed in particolare del vicepresidente dottor Giovanni Scalia.

In questi anni, malgrado ci sia stata la parentesi Covid 19, sono stati tenuti contatti con i dirigenti della FCE di Catania e della struttura portuale "Marina di Riposto". In entrambi i casi è stata dimostrata la disponibilità all'istituzione di un museo stabile multisettore che potesse avere due sezioni: ferrovia, marineria, nell'impianto della stazione FCE di Riposto. E' stato sensibilizzato anche il Comune di Riposto

E' stato fatto un sopralluogo con alcuni esponenti della dirigenza FCE, presso l'impianto della stazione FCE di Riposto per individuare in via definitiva un edificio all'interno del quale potesse sorgere il Museo di cui sopra. Tante sono state le promesse ma ancora la realizzazione non sembra vicina

L’Associazione si propone, inoltre, di promuovere e di diffondere la cultura sulle ferrovie in generale con particolare riferimento allo sviluppo del turismo e alla conservazione dei reperti storici della Ferrovia Circumetnea che da oltre 120 anni offre il suo servizio attorno al vulcano “ETNA” facendo gustare ai viaggiatori, scenari altamente suggestivi e indimenticabili.